[PDF] La detenzione senza reato nei Centri di Permanenza per i Rimpatri





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p.11 : Calendrier / CTSD et CAPD /. Mouvement … p.12 : Coordonnées SNUDI FO 13. L'Ecole Syndicaliste des Bouches du Rhône N° 187 Janvier-Février 2022.



MEMENTO MOUVEMENT

13 mag 2020 Conformément à la circulaire ministérielle n° 2019-163 du 13 novembre 2019 parue au. Bulletin Officiel de l'Education Nationale spécial n° 10 du ...



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14 mag 2017 il comitato Udine for Syria – Stop The War ha portato ... 13 vicino/lontano 2017. Minerali clandestini ... MAD-MOVEMENT ART&DANCE.



La detenzione senza reato nei Centri di Permanenza per i Rimpatri

6 ott 2021 Foto: Mario Badagliacca - Letters from the CIE ... di informazioni su alcuni CPR il 12 e il 13 agosto. 2021



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1 giu 2020 13. Calzatura per patologie complesse / Calzatua con avampiede / ... L'esame può essere eseguito a piedi nudi per valutare patolo-.



FICHE DE POSTE Année 2016/2017 P RO F IL D U P O S T E

Se référer au mémento du mouvement pour ce qui concerne les CPC de circonscription. - être titulaire du CAFIPEMF. NOMINATION.



Nigeria del Sud Rapporto COI

14 EASO COI Report – Nigeria Country Focus



INTEGRAZIONE E/O INCLUSIONE. MODE LINGUISTICHE O

20 apr 2017 13 European Agency for Development in Special Needs Education Profile of ... specificamente il momento valutativo i docenti-corsisti.



INFORMAZIONI UTILI

la foto. CHECK-IN ONLINE. I passeggeri dovranno completare tutte le operazioni di check-in online e momento dell'imbarco a bordo della nave o del.

Primo rapporto / Gennaio 2020 - Luglio 2021A cura di Federica Borlizzi e Gennaro Santoro

La detenzione senza reato nei

Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR)

Antigone Edizioni Via della Dogana Vecchia, 5 - 00186, Roma (RM)

IT ISBN 978-88-98688-37-1Ad Harry (20 anni)

Hossain Fasal (32 anni)

Aymen Mekni (33 anni)

Vakhtang Enukidze (38 anni)

Orgest Turia (28 anni)

Moussa Balde (23 anni)

Morti negli ultimi 2 anni nei CPR

mentre erano detenuti senza aver commesso un reato.

Colpevoli di viaggio.

BUCHINERI

Introduzione

Campo di ricerca e metodologia adottata

CAPITOLO 1

STORIA, NORME E NUMERI SULLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA

DEI MIGRANTI IN ITALIA E IN EUROPA

1.1 Detenzione dei migranti in Europa

1.2 Anatomia di un fallimento: numeri e inefficacia

della detenzione nei CPR italiani

CAPITOLO 2

GLI ATTUALI CPR: STRUTTURE, ENTI GESTORI E COSTI

CAPITOLO 3

I CPR E LE PERSONE TRATTENUTE

3.1

Le persone trattenute e transitate nei CPR

3.2

Il trattenimento dei cittadini tunisini

3.3

Il trattenimento di chi proviene dal carcere

3.4

Il trattenimento dei minorenni

CAPITOLO 4

I DIRITTI

4.1 Il diritto alla salute

4.2 Il diritto di informazione e di difesa

4.3 Il diritto alla relazioni affettive e la libertà

di comunicazione. In particolare: il diritto alla corrispondenza telefonica

CAPITOLO 5

GLI EVENTI CRITICI E IL COVID

5.1. Eventi critici

5.2. Emergenza Covid

Conclusioni e raccomandazioni

Gli autoriPag. 05

Pag. 06

Pag. 14

Pag. 28

Pag. 42

Pag. 110

Pag. 124

Pag. 127

Pag. 128

Pag. 131

Pag. 198

Pag. 238

Pag. 258

Pag. 274

Pag. 284

Pag. 292

Foto: Mario Badagliacca - Letters from the CIE

CILD si è avventurata in un'operazione culturale, politica e sociale non facile, ossia informare su cosa sono e cosa accade dentro quei luoghi opachi che sono i Centri di permanenza per immigrati irregolarmente presenti nel territorio italiano. La storia dei luoghi di detenzione per migranti non è una storia nobile, né in Italia né in giro per il mondo. Si tratta di luoghi dove le nostre società relegano quelli che considerano i loro scarti, le eccedenze. In questo Rapporto CILD ha inteso mettere luce lì dove non ci sono rifiettori e non arriva alcuna telecamera. Ci dobbiamo interrogare come mai si può ambire ad avere un carcere aperto al territorio nel nome della trasparenza e invece non si può ottenere qualcosa di simile per i CPR. Gli stranieri sono stati progressivamente trasformati nei nuovi nemici, trattati peggio dei criminali. Nel tempo i Centri hanno cambiato nome varie volte ma la sostanza è rimasta immutata, così come è rimasta immutata la sofferenza prodotta nelle persone ed immutata è rimasta anche l'impossibilità per le organizzazioni non governative e per i media di penetrare all'interno di questi luoghi. Va sempre ricordato che lo Stato non è proprietario esclusivo della vita delle persone che custodisce forzatamente. Lo Stato (e nel caso dei CPR i loro gestori privati) deve assicurare il rispetto della dignità umana di ciascuno degli ospiti presenti e deve rendere conto alla società esterna circa il modo in cui gestisce questi luoghi. Oggi, grazie all'istituzione e al lavoro del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà le mura dei CPR si sono parzialmente sgretolate e gli occhi esterni hanno iniziato a raccontare e denunciare quello che accade dentro. È altrettanto rilevante, però, che anche le Ong e i media possano avere accesso nei Centri, in quanto portatori di innegabili interessi collettivi. ‘Bisogna aver visto': così Piero Calamandrei titolava un numero monograflco della rivista Il Ponte all'indomani della flne della seconda guerra mondiale e della caduta del fascismo. Bisogna aver visto per poter riformare il sistema carcerario italiano. Allora noi meridionali eravamo i migranti d'Italia e abitavamo in maggioranza le prigioni del Paese. Allora non esistevano centri di detenzione per non italiani. Anche per rispondere a quel monito di Calamandrei il Rapporto intende informare in modo rigoroso intorno all'origine e alla natura dei Centri, alla vita dentro, alla composizione geo-sociale della popolazione reclusa, ai diritti negati, ai costi delle strutture, agli eventi critici accaduti negli ultimi due anni. Nessun luogo pubblico deve essere opaco. Se poi questo è un luogo di sofferenze, ne deriva necessariamente un obbligo giuridico ed etico a renderlo visibile, noto, conoscibile. Solo così sarà possibile avviare un'azione riformatrice consapevole.

PATRIZIO GONNELLA

INTRODUZIONE

/ Pag. 05

Campo di ricerca

e metodologia adottata

INTRODUZIONE

/ Pag. 07 /

Campo di ricerca e metodologia adottata

OGGETTO E FINE DELLA RICERCA

METODOLOGIA ADOTTATA

Il ne che questo Rapporto si è, n dalla sua

genesi, pressato è stato quello di tentare di far luce sulle pesanti ombre che avvolgono la detenzione amministrativa dei migranti. Una detenzione che, attualmente, assume molteplici e controverse forme: dagli hotspot alle “navi quarantena", passando per i “locali idonei" no ad arrivare ai CPR. L"oggetto del presente Rapporto sarà limitato ai soli Centri di Permanenza per i Rimpatri, trattandosi di strutture ormai esistenti - al di là del cambio di denominazione - sin dal

1998 e, di conseguenza, rispetto alle quali è

possibile condurre un approfondimento su un arco temporale più esteso, al ne di vericarne, nel tempo, il rispetto della legalità costituzionale e dei diritti fondamentali. Nello svolgere tale indagine: (I) si è, anzitutto, dato un breve sguardo al sistema di detenzione amministrativa nello spazio europeo, per poi soffermarci sull"evoluzione di tale forma di trattenimento in Italia (Capitolo 1); (II) successivamente, si è effettuata un"analisi dei 10

CPR attualmente attivi sul territorio nazionale,

indagandone i costi, i soggetti privati che li gestiscono; lo stato delle strutture (Capitolo 2) 1 (III) nel prosieguo, ci si è interrogati sull"attuale composizione (2020/2021) della popolazione trattenuta nei Centri (Capitolo 3); (IV) per poi dedicare una lunga sezione alla verica dell"effettiva tutela dei diritti fondamentali all"interno di tali strutture (Capitolo 4); (V) inoltre, si è tentato di ricostruire i numerosi “eventi critici" (suicidi, decessi, episodi di autolesionismo) vericatisi all"interno dei CPR negli ultimi anni (Capitolo 5), dedicando -inne- una breve appendice su come l"emergenza epidemiologica da Covid-19 sia stata affrontata all"interno di tali strutture.

Richieste di accesso ai CPR

Preliminarmente è opportuno rammentare che

la CILD ha richiesto al Ministero dell"Interno di autorizzare una sua delegazione ad accedere ai 10 CPR presenti sul territorio nazionale, per poter svolgere un"indagine empirica nalizzata alla stesura del presente Rapporto. Tuttavia, dal

Ministero non è mai giunto alcun riscontro.

Dinanzi a tale silenzio, si è comunque ritenuto doveroso ed opportuno condurre un"analisi scientica su tali luoghi di detenzione, afdandoci non soltanto ai pochi dati esistenti ( in primis rapporti del Garante nazionale e altri specici contributi di parlamentari e società civile) ma anche cercando di raccogliere informazioni di prima mano provenienti da soggetti qualicati (ad es. Prefetture, enti gestori, giudici, operatori del diritto e avvocati).

La metodologia utilizzata per la stesura del

presente Rapporto ha tentato di coniugare metodi di analisi quantitativi e qualitativi, utilizzando diversi strumenti di indagine (questionari, accessi civici, interviste) e coinvolgendo i principali soggetti detentori, sotto diversi proli ed a vario titolo, di informazioni rilevanti sulla detenzione amministrativa nei CPR. 1

Il Capitolo 2 del presente Rapporto ha tentato di indagare: (I) chi siano gli enti gestori che amministrano o hanno amministrato,

nel periodo 2018-2021, i 10 CPR presenti sul territorio nazionale; (II) quali siano i costi sostenuti per la gestione di tali luoghi;

(III) quale sia lo stato di tali strutture. La stesura di tale capitolo è stata molto complessa a causa dell"assenza di adeguate

informazioni su tali aspetti. Di conseguenza ci scusiamo, n da subito, qualora dovessero esserci delle imprecisioni, dovute al non

semplice reperimento dei relativi dati. / Pag. 08 /

Campo di ricerca e metodologia adottata

QUESTIONARI E ACCESSI CIVICI

2

1) ENTI GESTORI DEI CPR E LE PREFETTURE

COMPETENTI

Ad inizio luglio 2021, la CILD ha

somministrato appositi questionari a tutti gli enti gestori dei

10 CPR attivi sul territorio nazionale

(Milano,

Torino, Gradisca d"Isonzo, Roma, Palazzo San

Gervasio; Bari; Brindisi, Caltanissetta; Trapani;

Macomer).

Il questionario risultava funzionale a reperire

informazioni:

Sul numero delle persone trattenute nei singoli

CPR al luglio 2021

; nazionalità e posizione giuridica (es. richiedenti asilo) degli stessi;

Sullo stato della struttura, dal punto di vista:

(I) dei locali di pernotto; (II) dei locali di servizio; (III) dei locali e spazi comuni (es. mensa, cortili, luoghi adibiti al culto);

Sull'organizzazione dei servizi sanitari interni,

con particolare riferimento: (I) all"attestazione all"idoneità alla vita in comunità ristretta; (II) all"esistenza di protocolli con ASL e SER.D.; (III) alla specicazione del monte ore svolto del personale sanitario interno ai Centri (psicologi; infermieri; medici); (IV) all"attesa per una visita specialistica esterna;

Sull'effettivo esercizio della libertà di

comunicazione dei trattenuti con i propri familiari e difensori , anche con riguardo al periodo dell"emergenza pandemica;

Sul servizio di "informazione normativa" e

sulla garanzia del rispetto del diritto di difesa

Sull'esistenza di protocolli con associazioni

della società civile e la presenza o meno di attività ricreative e culturali.Tale questionario, ad inizio agosto 2021, risultava compilato solo dall"ente gestore del CPR di Milano. Infatti, gli altri gestori dei Centri hanno: (I) in alcuni casi, non dato seguito alla nostra istanza, nonostante numerosi solleciti (Caltanissetta; Trapani; Bari, Gradisca; Torino); (II) in altri, comunicato come le relative informazioni sarebbero state riferite al Garante dei diritti delle persone private della libertà personale regionale (Roma); (III) in altri ancora; eccepito di non poter procedere alla compilazione in mancanza di unquotesdbs_dbs26.pdfusesText_32
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