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libri e miniature della biblioteca di Mattia Corvino

NEL SEGNODEL CORVO

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali

Ministero Ungherese per la Cultura

Biblioteca Estense Universitaria di Modena

Biblioteca Széchényi di Budapest

Soprintendenza per i Beni Librari della Regione Emilia Romagna

Il Bulino edizioni d"arte

Il giardino delle Esperidi 16 collana diretta da

Ernesto Milano

Il Bulino

edizioni d'arte libri e miniature della biblioteca di Mattia Corvino re d"Ungheria (1443-1490)

NEL SEGNODEL CORVO

presentazioni di N

ICOLA BONO, GÁBOR GÖRGEY

FRANCESCO SICILIA, ISTVÁN MONOK

saggi di A

NGELA DILLON BUSSI, PAOLA DI PIETRO LOMBARDI

ANNA ROSA GENTILINI, PÉTER KOVÁCS

EDIT MADAS, ÁRPÁD MIKÓ, ERNESTO MILANO

ISTVÁN MONOK, MILENA RICCI, MARIANNE ROZSONDAI

ANNA ROSA VENTURI BARBOLINI, TÜNDE WEHLI

©2002 Il Bulino edizioni d'arte

via Bernardo Cervi 80 - 41100 Modena (Italy) tel. 059-822816 - fax 059-822824 - e-mail: ilbulino@ilbulino.com - www.ilbulino.com

ISBN 88-86251-52-1

Catalogo

Selezione iconografica, revisione dei testi e normalizzazione delle schede, correzione delle bozze

Paola Di Pietro Lombardi

Milena Ricci

Riproduzione delle immagini e impaginazione

Roberto Bini

Stampa

Arbe, ModenaMINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali

Ministero Ungherese per la Cultura

Biblioteca Estense Universitaria di Modena

Biblioteca Nazionale Széchényi di Budapest

Soprintendenza per i Beni Librari della Regione Emilia Romagna

NEL SEGNO DEL CORVO

libri e miniature della biblioteca di Mattia Corvino re d'Ungheria (1443-1490)

Modena, Biblioteca Estense Universitaria

15 novembre 2002 - 15 febbraio 2003

Autori dei saggi

Angela Dillon Bussi

Paola Di Pietro Lombardi

Anna Rosa Gentilini

Péter Kovács

Edit Madas

Árpád Mikó

Ernesto Milano

István Monok

Milena Ricci

Marianne Rozsondai

Tünde Wehli

Anna Rosa Venturi Barbolini

Autori delle schede

Claudia Adami (CA), Laura Alidori (LA), Eugenia Antonucci (EA), Elisabetta Arfanotti (EAR), Vincenzo Boni (VB), Isabella

Magrini (SM), Susy Marcon (SM), Ida Giovanna Rao (IGR), Milena Ricci (MR), Marianne Rozsondai (MAR), Silvia Scipioni (SS),

Péter Tóth (PT), Krystyna Wyszomirska (KW).

Traduzioni dall'ungherese

Gabriella Németh (per le presentazioni, i saggi di E. Madas, I. Monok e M. Rozsondai e le schede dei codici di Budapest)

Zsuzsa Vajdovics (saggio di P. Kovács)

Ildikó Takács (saggi di Á. Mikó e T. Wehli)

Ringraziamenti

Il Direttore della Biblioteca ringrazia vivamente il Direttore Generale Prof. Francesco Sicilia per avere voluto e sostenuto, con la

sensibilità di sempre, tutte le Manifestazioni Corviniane.

Un riconoscente ringraziamento va a tutto il Personale della Biblioteca e, in particolare, a Cosetta Borsari e a Rosetta Geremia per

la consueta disponibilità e per la preziosa collaborazione fornite alla Direzione nelle varie fasi di realizzazione del volume e

nell'espletamento del servizio di segreteria.

Comitato promotore

Francesco Sicilia (Direttore Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Ernesto

Milano (Direttore della Biblioteca Estense Universitaria di Modena), István Monok (Direttore della Biblioteca Nazionale Széchényi

di Budapest)

Comitato organizzatore

Ernesto Milano, Anna Rosa Venturi, Paola Di Pietro Lombardi, Milena Ricci, Annalisa Battini (Biblioteca Estense Universitaria),

István Monok, Gabriella Németh (Biblioteca Széchényi di Budapest), Massimo Pistacchi (Ministero per i Beni e le Attività Cultura-

li), Mauro Bini (Il Bulino edizioni d'arte)

Enti prestatori

Biblioteca Estense Universitaria, Modena

Magyar Tudományos Akadémia K˝onyvtára, Budapest

Egyetemi K˝onyvtár, Budapest

Orzágos Széchényi K˝onyvtár, Budapest

Österreichische Nationalbibliothek, Vienna

Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III", Napoli

Biblioteca Casanatense, Roma

Biblioteca Palatina, Parma

Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia

Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze

Bibloteca Comunale "Guarnacci", Volterra

Biblioteca Trivulziana, Milano

Biblioteca Capitolare, Verona

Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano

Bayerische Staatsbibliothek, München

Ksi˛a˙znica Miejska Im. M. Kopernika, Toru´n

Pratiche organizzative e prestiti

Annalisa Battini

Allestimento della mostra

Paola Di Pietro Lombardi e Milena Ricci

con la collaborazione di Cristina Madeo, Anna Maria Salluce, Carmela Velardi e Giuseppe Trane Protopapa

Collaboratori per il catalogo

Gabriella Németh e Maria Rosaria Sciglitano

Referenze fotografiche

Roberto Bini (Biblioteca Estense Universitaria, Modena; Archivio di Stato, Modena); József Hapák (Orzágos Széchényi K˝onyvtár,

Budapest); Egyetemi K˝onyvtár, Budapest; Magyar Tudományos Akadémia K˝onyvtára, Budapest; Bildarchiv, ÖNB Wien (Öster-

Trivulziana, Milano); Chetham's Library, Manchester; Bayerische Staatsbibliothek, München; Biblioteca Nazionale "Vittorio

Emanuele III", Napoli; Public Library, New York; Bibliothèque Nationale, Paris; Ernesto Greci (Biblioteca Palatina, Parma);

Biblioteca Casanatense, Roma; Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano; Württembergische Landesbibliothek, Stuttgart;

Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia; Gianni Roncaglia (Biblioteca Capitolare, Verona); Fabio Fiaschi (Biblioteca Comunale

"Guarnacci", Volterra); Herzog August Bibliothek, Wolfenbuttel; Ksi˛a˙znica Miejska Im. M. Kopernika, Toru´n.

L'editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali, involontarie omissioni o

inesattezze nelle citazioni delle fonti illustrative. con il concorso di

ANTICA LEGATORIA GOZZI

di

FAGGIOLI PIERANGELO s.n.c.

Modena, Biblioteca Estense Universitaria, codice α.S.4.18, c. 1v. 9 Nell'ambito delle scelte strategiche che caratterizza- no l'attuale processo di integrazione politica, econo- mica e sociale europea, la cooperazione culturale si conferma un settore essenziale per promuovere ed allargare il dialogo e il confronto nella comunità in- ternazionale. In questo senso l'Italia, in virtù dell'unicità del suo pa- trimonio culturale, è in grado di offrire conoscenze tecnico-scientifiche e un quadro di riferimento giuridi- co amministrativo riconosciuti tra i più ampi ed esau- stivi e si qualifica quindi come partner privilegiato per progetti di tutela, di valorizzazione e di promo- zione realizzati in collaborazione con i diversi Paesi. In tali prospettive, le iniziative italo-ungheresi nel settore bibliotecario, volte a favorire l'integrazione dei rispettivi data-base catalografici, la ricerca biblio- grafica in aree tematiche di comune interesse, la rea- lizzazione di iniziative espositive congiunte, costitui- scono la testimonianza esemplare di un agire comu- ne in favore della cultura in grado di evidenziare gli intensi rapporti culturali che uniscono storicamente i due Paesi. In particolare, il progetto dedicato alla ricostruzione

della storica biblioteca di Mattia I Corvino definisceun campo di indagine essenziale e privilegiato: mece-

nate generoso dell'arte e della letteratura, Mattia I chiamò infatti per la costruzione della sua biblioteca umanisti, artisti, architetti e miniatori italiani che con- tribuirono in modo determinante a rendere la sua corte uno dei centri più rilevanti dell'umanesimo del- l'Oltralpe. Di quella splendida fioritura di testi e di miniature, le biblioteche statali italiane e la Nazionale Szecheny di Budapest hanno inteso ricostruirne gli splendidi esi- ti, promuovendo una ricerca comune, volta a docu- mentare, attraverso le iniziative espositive in Ungheria e in Italia, la preziosità delle raccolte librarie e fina- lizzata ad avviare un più ampio progetto internazio- nale per la ricostruzione, attraverso le tecnologie di- gitali, dei fondi della raccolta corviniana. Frutto delle intese tecnico scientifiche nel settore, tali iniziative segnano dunque un nuovo capitolo nei rap- porti culturali tra l'Italia e l'Ungheria e anticipano l'auspicato allargamento dell'Unione Europea ai Pae- si dell'Est, e in particolare alla Repubblica Magiara che porta con sé i contributi della sua storia mille- naria e di un patrimonio culturale di inesauribile fa- scino e suggestione.

On. Nicola Bono

Sottosegretario di Stato

per i Beni e le Attività Culturali Budapest, Biblioteca Széchényi, codice Lat. 424, c. 1r. 11 scendenza, non essendo egli di discendenza reale, non essendo stato incoronato per anni ed essendo costretto, senza un erede legittimo, ad affrontare pro- blemi di legittimazione. Secondo il nuovo criterio della legittimazione, la virtù, il decoro e la grandiosi- tà sono creazioni della civiltà (nel senso della cultu- ra), delle capacità del condottiero e dell'attività svol- ta per il bene collettivo. La cultura provò ad essere il più efficace mezzo per la legittimazione, che - diver- samente dal caso di teste coronate che lo precedette- ro - servì non soltanto alla rappresentazione del so- vrano, ma assicurò anche il raggiungimento del pote- re, il suo consolidamento e la sua trasmissione ai discendenti. A tale scopo risultò opera particolar- mente utile, oltre al mecenatismo nelle arti e nelle scienze e alla promozione della raccolta delle opere artistiche, la tutela della biblioteca, per il suo tradi- zionale carattere antico per la formazione dell'erede al trono. La Bibliotheca Corvina servì a legittimare la successione al trono di Giovanni Corvino, figlio ille- gittimo del re. Questo è solo un esempio di come le nostre opinioni sulla storia del paese sono state influenzate dall'in- tensa attività degli umanisti. Furono loro, per esem- pio, ad elaborare anche la teoria della continuità un- nico-avaro-ungherese, che ha radici profonde nella coscienza nazionale. La loro opera, valida fino ai giorni nostri, fu senza dubbio la creazione del perso- naggio di Mattia Corvino: ad essi va la gratitudine di tutti noi, lontani discendenti del grande monarca. Dobbiamo ringraziare, nello stesso tempo, i discen- denti italiani degli umanisti per aver realizzato la mo- stra Nel segno del corvo. Li ringraziamo, dunque, sen- titamente "nel segno del corvo".Il corvo nero con l'anello nel becco compare sul frontespizio riccamente ornato o al centro della rile- gatura dorata dei libri di Mattia Corvino per evocare il personaggio del sovrano bibliofilo. È lo stesso cor- vo di una notissima ballata ungherese del XIX secolo che, apparso all'improvviso, strappa dalle mani della madre di Mattia la lettera da lei scritta per portarla al figlio prigioniero a Praga e tornare entro la mezza- notte con la sua risposta. Tutti i ragazzi ungheresi co- noscono a memoria quei versi famosi: "Chi bussa? Chi bussa? Ahi, sarà un corvo nero! Ha una lettera o qualcosa di simile nel becco...». Ma chi è e che cosa rappresenta, in realtà, questo cor- vo? Esso non è altro che l'animale totemico della fa- miglia degli Hunyadi, dotato di poteri magici, che in caso di bisogno può intervenire e cambiare il corso degli eventi. Questo è, almeno, quanto il poeta ci suggerisce, riferendosi a una leggenda tramandata nel tempo e avvolta nel mistero. La maggior parte de- gli ungheresi considera il corvo di Mattia come un animale emblematico appartenente alla tradizione popolare. Un secolo e mezzo fa, neanche il poeta Já- nos Arany poteva sapere che il corvo venne messo in relazione con Mattia per la prima volta dagli umanisti italiani per provare la discendenza romana del casato degli Hunyadi. La denominazione di "umanista" del grande re Mattia Corvino, prende origine dal termi- ne latino corvus. Da qui il nome della Bibliotheca Cor- vina, o più brevemente Corvina, e le singole opere della raccolta vengono individuate come "corvine" appunto perché recano ognuna il simbolo del corvo.

Nonostante la finzione degli umanisti, secondo la

quale l'albero genealogico degli Hunyadi risale ad

Eracle, furono proprio questi ultimi a proporre a

Mattia il principio della nobiltà non basata sulla di-

Ministro Ungherese per la Cultura

Modena, Biblioteca Estense Universitaria, codice α.Q.4.19, c. 6r. 13 resi di Budapest (8-12 novembre 2000) e di Roma (29-30 ottobre 2001) è stata avviata una costante col- laborazione che ha determinato l'individuazione di un ampio spettro di iniziative comprendenti il censi- mento e la catalogazione di patrimoni di interessi co- mune, l'avvio di progetti nel settore della digitaliz- zazione, la promozione congiunta di eventi espositivi e di prodotti culturali per favorire la conoscenza delle raccolte nonché per dare visibilità al lavoro comune. In questo contesto, la mostra sui codici corviniani della Biblioteca Estense di Modena, promossa in con- comitanza con il III Incontro Italo Ungherese di Na- poli, rappresenta dunque il frutto di un comune lavo- ro di ricerca, destinato ad ulteriori sviluppi, finalizza- to alla documentazione della biblioteca di Mattia I Corvino che fu tra le più importanti e preziose raccol- te dell'Umanesimo ed una delle maggiori testimonian- ze della presenza della cultura italiana in Ungheria. Nell'esprimere il mio ringraziamento ed il mio ap- prezzamento al Direttore della Biblioteca Estense

Universitaria di Modena, dott. Ernesto Milano, al

Direttore della Biblioteca Szecheny di Budapest,

dott. István Monok, nonché ai direttori delle biblio- teche dei due Paesi che hanno contribuito alla realiz- zazione della mostra, auspico che le iniziative italo- ungheresi contribuiscano a consolidare quel principio secondo il quale le attività di tutela, conservazione e promozione del patrimonio librario siano sempre più intese come impegno comune e sopranazionale per la cultura ed in favore del cittadino italiano, ungherese, europeo, del mondo intero.Le biblioteche, poli essenziali per la documentazione e l'informazione, centri ove si sedimenta, attraverso il libro ed ogni nuovo supporto, quanto prodotto dalla scienza e dal pensiero, sono oggi i luoghi privilegiati nei quali favorire lo scambio, l'incontro e il dialogo tra le culture nazionali. Ne sono testimonianza i numerosi progetti interna- zionali, ed in particolare europei, che vedono inte- ragire i diversi Paesi ed avviare iniziative, grazie al- l'innovazione tecnologica, finalizzate all'integrazione dei patrimoni, alla creazione congiunta di nuovi ser- vizi nonché ad attività di promozione culturale quali mostre, eventi, convegni su segmenti di storia e di tradizioni comuni. L'Italia svolge da sempre un ruolo attivo e propo- sitivo nei progetti internazionali in ambito biblioteca- rio: penso in particolare al recente progetto di Rina- scimento Virtuale, per l'avvio di una rete europea de- dicata allo studio dei manoscritti palinsesti, o al Progetto Minerva che ha lo scopo di creare una rete di istituzioni governative europee per supportare ed armonizzare le politiche nazionali di digitalizzazione di contenuti culturali e scientifici.

Accomunati dal costante impegno per assicurare al

mondo delle biblioteche un futuro sempre più aper- to alle moderne esigenze di informazione e di cultu- ra, siamo consapevoli che i rapporti italo-ungheresi nel settore bibliotecario costituiscono un momento di elaborazione, di discussione e di progettualità di particolare rilevanza. A seguito dei due Convegni bibliotecari italo unghe-

Francesco Sicilia

Direttore Generale per i Beni Librari

e gli Istituti Culturali Budapest, Biblioteca Széchényi, codice Lat. 249, c. 17r. 15

Tra i monumenti della retorica umanistica rimasti

fino ai giorni nostri, non è raro che un testo elogia- tivo o una dedica siano indirizzati nella stessa forma anche a più imperatori o mecenati. Si potrebbe cre- dere che anche gli elogi per il mecenatismo di re Mattia, per il suo impegno nella nascita e nell'amplia- mento della Bibliotheca Corviniana, fossero formali, scritti secondo le regole retoriche in uso all'epoca. La storia della Bibliotheca Corviniana ci convince però di una cosa del tutto diversa. I contemporanei cono- scevano perfettamente il suo valore, e le loro lodi ri- volte alla biblioteca non soltanto inneggiavano al col- to sovrano, mecenate generoso delle arti e delle scienze, ma testimoniavano anche l'alto livello scien- tifico della biblioteca stessa. Non è un caso che, in seguito alla diffusione della stampa, l'editio princeps delle opere di tanti autori antichi fosse realizzata in base all'originale custodito nella biblioteca di Mattia. Per gli eruditi e per l'élite politica della fine del XVI secolo la rovina della biblioteca fu sintomo anche della caduta dell'Ungheria stessa. Come nella storia del pensiero politico ungherese la riunificazione del paese fu la questione centrale, così la politica cultu- rale ungherese cercò di recuperare la biblioteca di Buda - come il resto della Bibliotheca Corviniana - e di costruire una biblioteca di corte centralizzata (Ga- briele Bethlen, Giorgio Rákóczi I).quotesdbs_dbs19.pdfusesText_25