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LINGUA FRANCESE

MATERIALI DIDATTICI PER L' AUTOAPPRENDIMENTO

A cura di Andrea Catalano, Federica Ghelli e Eleonora Mazzaniti, studeniti itirocinaniti del CLA Revisione a cura del Comitato Scienitiifico del CLA VIA SANT'OTTAVIO 20 - 10124 TORINOtel. +39 (0)11.670.3952 e-mail: claunito@unito.it - sito Internet htttp://www.cla.unito.it

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Perché studiare il francese?

Il francese, proprio come l'italiano, è una lingua neolaitina e dunque assomiglia molto alla nostra

per aspeièitièi lessicali ed eitimologici. Un'interessante equivalenza ad esempio è il fattto che nella

lingua francese i verbi si suddividono in tre gruppi (-are, -ere, -ire), proprio come le tre coniugazioni della lingua italiana.

Alcune diffferenze sostanziali tra le due lingue sono invece il fattto che in francese il soggettto va

SEMPRE espresso e che la lingua dei nostri vicini d'oltralpe è molto più ricca di fonemi rispettto alla

nostra. Un aspettto che spesso può incutere itimore negli studeniti che si approcciano allo studio del

francese sono i verbi irregolari, ma è doveroso sapere che essi sono molto simili a quelli italiani e

dunque non sarà un'impresa impossibile impararli, quindi ne paniquez pas!

L'oralità è certamente uno degli aspeièitièi più sitimolaniti, specie se ci si esercita per imparare la

lingua di un popolo che racchiude una storia e una cultura tanto ricche come quelle della Francia.

Un altro aspettto degno di nota è la distribuzione geograifica dei Paesi del mondo dove il francese è

parlato come lingua di comunicazione. Come si può osservare nella caritina sotttostante, il francese

non è parlato solo in Europa, dove oltre che in Francia è largamente difffuso anche in Belgio, Svizzera, Lussemburgo e Valle D'Aosta, ma è ampiamente parlato anche in Canada e negli Staiti

Uniiti d'America, in Africa, in paesi come l'Algeria, la Tunisia e il Marocco e perifino in Asia, in India

e in alcuni paesi del sud est asiaitico, come il Vietnam e la Cambogia.

Difffusione del francese nel mondo

Il francese è una lingua difffusa come lingua materna in Francia metropolitana e d'oltremare. Per

"Francia d'oltremare" s'intendono i territori francesi distaniti dalla Francia metropolitana situata in

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Europa. Quesiti territori rappresentano i resiti dell'impero coloniale francese e sono situaiti in America, Antaritide, Oceania e nell'Oceano Indiano. Alcuni di quesiti territori sono ad esempio la

Guadalupa, la Maritinica e la Guyana francese.

Sono preseniti inoltre numerosi territori ex coloniali, atttualmente indipendeniti in cui si parla ancora anche la lingua francese, come in alcune isole dei Caraibi, ad esempio Haiiti e Dominica e dell'Oceano Indiano, come le Mauriitius e le Seychelles.

In Europa, il francese è lingua uiÌifiÌiciale in Belgio, Svizzera, Lussemburgo e nel Principato di Monaco.

La difffusione in America è dovuta sopratttuttto alla percentuale di francofoni concentraiti in Canada

(in pariticolare nel Québec). Sul resto del suolo americano si trovano comunità francofone nella Louisiana. L'Africa raccoglie circa il 75% della popolazione francofona mondiale: la regione

subsahariana e il Maghreb (con Tunisia, Algeria e Marocco) sono i luoghi di maggiore

concentrazione, dove la lingua uiÌifiÌiciale resta l'arabo, ma dove il francese è considerato lingua

d'accesso non solo alla cultura europea, ma all'universo scienitiifico e tecnico. Secondo le sitime dell'Organizzazione internazionale della Francofonia, vi sono nel mondo circa 300 milioni di locutori, di cui circa 115 milioni di madrelingua.

Storia della lingua francese

La lingua francese si è formata lentamente, adatttandosi alla ricchezza e alla diversità del suo

ambiente. La fase protostorica della lingua francese inizia con le prime popolazioni, i Liguri e gli

Iberi, che si insediano 600 anni prima della nostra era sull'atttuale territorio della Francia. Benché le

loro lingue siano ad oggi scomparse, quesiti popoli hanno lasciato delle tracce nel campo

dell'onomasitica e della toponomasitica. I Galli, d'origine celitica, sono il popolo che ha lasciato più

tracce, spesso molto evideniti nella lingua francese, insieme anche ai Greci. Quesiti residui si possono ritrovare nella toponomasitica ed in alcuni campi lessicali speciifici.

Popolo di agricoltori, i Galli porteranno nel lessico francese numerosi termini relaitivi ai lavori dei

campi come sillon (solco), glaner (spigolare), soc (vomere), o charrue (aratro), alcuni nomi di

misure anitiche arpent (arpento), boisseau (staio), lieue (lega), ma anche nomi di uccelli, di piante e

termini domesitici.

I Romani, già padroni della Gallia Norbonese (l'atttuale Francia meridionale) dal 121 a. C., nel 52 a.

C., conquistano tuièitièi i territori della Gallia (Francia, Belgio, Lussemburgo e parte della Svizzera e dei

Paesi Bassi) trasformandoli profondamente e in un tempo relaitivamente breve. L'inlfluenza di

Roma si fa profondamente senitire nella lingua; a paritire dal I secolo d. C. infaièitièi, la gran parte della

popolazione comprende e parla il laitino. Nelle citttà, la lingua laitina spodesta velocemente il

gallico. L'aristocrazia gallica si romanizza per poter entrare nell'amministrazione romana,

instaurando così un primo bilinguismo gallo-romano che si estenderà a tuttta la popolazione.

Progressivamente, questo bilinguismo scomparirà per lasciare spazio, nel V sec., all' uso

generalizzato del laitino. A paritire dal III sec. d. C., diversi popoli di lingua germanica invadono la Gallia romana. La loro

lingua, il franco fa concorrenza al laitino per quasi tre secoli. Un nuovo bilinguismo si instaura, ma

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contrariamente a ciò che è accaduto al momento della colonizzazione romana, è il laitino, lingua

dominata, che resta lingua uiÌifiÌiciale. Questo bilinguismo provoca delle evoluzioni foneitiche che conferiranno al francese la sua

speciificità in rapporto alle altre lingue laitine: introduzione della pronuncia della consonante h,

riduzione della parola, evoluzione delle vocali e scomparsa di certe consonaniti intervocaliche. I

Franchi trasmetttono una parte del loro lessico alla lingua che hanno adotttato. Il francese, la più

germanica fra le lingue romanze, conta oggi più di un cenitinaio di sostanitivi, decine di verbi,

numerosi aggeièitièivi e avverbi di origine franca, sopratttuttto nel campo della guerra e della cavalleria.

A paritire dalle prime invasioni germaniche nel V sec. e poi ifino al IX sec. il laitino volgare conoscerà

un vero sconvolgimento. Il suo vocabolario e il suo sistema foneitico subiscono una tale inlfluenza

da parte delle parlate germaniche che il "vero" laitino diventa irriconoscibile e viene sositituito dalla

rusitica romana lingua, altrimeniti chiamata il romanzo. La declinazione laitina a sei casi si riduce a

due e questa riduzione avrà per conseguenza lo sviluppo delle preposizioni, la comparsa

dell'ariticolo e l'introduzione di un ordine ifisso delle parole ifino alla formula atttuale: soggettto,

verbo, complemento.

Carlomagno, re dei Franchi, fonda la scuola di Palazzo, con lo scopo di ristabilire il laitino, il quale

veniva insegnato in forma classica. Quest'ulitimo era ormai molto lontano dalla lingua parlata dal

popolo, la rusitica romana lingua. Questo contrasto tra una lingua alta, come il laitino con la lingua

popolare, lo rendeva infaièitièi incomprensibile ai più. La scuola palaitina non aveva solo l'intento di

ristabilire il laitino classico, ma anche di educare intelletttualmente, moralmente e religiosamente i

popoli del suo impero, al ifine di renderlo maggiormente unito. Nell'842, Luigi il Germanico e Carlo il Calvo, nipoiti di Carlomagno, siglano un giuramento di alleanza contro Lotario, loro fratello maggiore. Queste promesse scambiate nella loro lingua

madre, il romanzo e il germanico, cositituiscono il Giuramento di Strasburgo, la cui parte redattta in

lingua romanza rappresenta l'attto di nascita del francese.

Tra il X e il XIII sec. la Francia feudale è composta da minuscoli staiti nei quali coabitano numerosi

dialeièitièi difffereniti. Il paese si divide globalmente in tre zone linguisitiche netttamente

individualizzate: a Sud si parla la lingua d'oc, in Franca-Contea, in Savoia e nella Svizzera romanza il

franco-provenzale e a Nord di queste due zone la lingua d'oïl, che raccoglie a sua volta un certo

numero di dialeièitièi (il francico, il normanno, lo champenois, il piccardo, il vallone..). Questo

squilibrio linguisitico si atttenuerà a poco a poco a tuttto vantaggio del dialettto dell'Ile-de-France.

L'anitico francese ha dunque una base geograifica, il territorio dell'oïl ed una base sociologica: è la

lingua comune di un ambiente dirigente che si è allargato con lo sviluppo della borghesia urbana.

D'altro canto, l'abbondante lettteratura che si sviluppa verso la ifine del X secolo e ifino all'inizio del

XII secolo, contribuirà a difffondere questo dialettto.

L'inlfluenza della cultura araba e l'approssimarsi delle Crociate d'Oriente favoriscono l'introduzione

di una quanitità di parole arabe: alchimie (alchimia), alcool (alcol), azur (blu, azzurro), chifffre

(numero).

Nel corso del XV e XVII secolo, è dall'italiano che arriveranno gli apporiti più numerosi in tuièitièi i

campi: le ariti - dessin (disegno), ritournelle (ritornello) - la tavola - fesitin, banquet (banchettto)- i

vesitiiti - camisole (camiciola). VIA SANT'OTTAVIO 20 - 10124 TORINOtel. +39 (0)11.670.3952 e-mail: claunito@unito.it - sito Internet htttp://www.cla.unito.it

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Nel XVII secolo, è piutttosto la Spagna che risveglia l'entusiasmo dei Francesi e, di fattto, un certo

numero di termini spagnoli arricchiscono a loro volta il lessico francese: conquistador

(conquistatore), escadrille (squadriglia), lfloièitièille (lfloièitièiglia).

Così, a paritire dalle sue origini ifino alla ifine del XV secolo, la lingua francese si è evoluta

liberamente in modo spontaneo. Tutttavia, nel 1634, viene isitituita l'Accademia di Francia, che ha

per missione la codiifica del lessico e ifissare la grammaitica, la lingua quindi si evolve anche guidata

dall'alto. La prima edizione del Dicitionnaire de l'Académie, nel 1694, consacra il "bell'uso" della lingua.

Lingua delle élites e delle idee nel Setttecento le Siècle des Lumières, il "francese classico",

formatosi nel corso del Seicento, si difffonde nel secolo successivo, presso tuttte le coriti europee e

diventa inoltre la lingua della diplomazia a paritire dal tratttato di Rastattt.

L'idea che il francese sia diventato la lingua universale che ci si aspetttava dopo il laitino, si difffonde

in tuttta Europa. Tutttavia, è dopo l'avvento della Rivoluzione Francese, che la lingua francese si

imporrà veramente in Francia dove, a quell'epoca, più della metà della popolazione non la conosce. Nel corso di tuttto il XIX secolo, la scuola, il servizio militare obbligatorio e la stampa resteranno i principali difffusori della lingua francese.

Promuovere la lingua

La poliitica linguisitica in favore della lingua francese, nei suoi due elemeniti essenziali, controllo

della lingua e difffusione, è una costante della poliitica francese a paritire dal XVI sec.. Più vicino a

noi, nel 1964, il generale De Gaulle crea le Haut Conseil de la Langue française, che diventerá le

Haut Commissariat e piú tardi, la Délégaition générale à la langue française che ha per missione di

difendere l'uso e l'arricchimento della lingua francese. La legge cositituzionale del 15 giugno 1992

sancisce che "la lingua della Repubblica è il francese". Due anni più tardi, viene votata la legge

Toubon: l'uso di termini francesi, quando essi esistono, deve essere privilegiato. Vengono allesitite

delle commissioni di terminologia, allo scopo di creare delle parole che rispondano ai nuovi bisogni

linguisitici, per qualsiasi itipo di comunicazione pubblica o sociale, nei campi dell'insegnamento, dei

servizi pubblici, del lavoro, della pubblicità e degli scambi. Esiste inoltre l'OIF (Organisaition

internaitionale de la francophonie) organizzazione internazionale che riunisce 54 paesi in cui il francese è la lingua madre o lingua abituale, hanno lo scopo di promuovere la lingua francese nel mondo.

Cosa signiifica "Francofonia"?

Con il termine "francofonia» si intendono tuièitièi i territori e le persone che uitilizzano il francese

come prima lingua, come lingua amministraitiva o come lingua di cultura. S'intende quindi, in poche parole, la capacità di parlare la lingua francese. Designa però anche un concettto idenititario e di appartenenza ad una cultura che presume determinaiti valori. Come ci spiega l'Organizzazione internazionale della Francofonia: "La Francofonia è uno spazio di cooperazione mulitilaterale tra gli Staiti e i Governi che ne sono VIA SANT'OTTAVIO 20 - 10124 TORINOtel. +39 (0)11.670.3952 e-mail: claunito@unito.it - sito Internet htttp://www.cla.unito.it

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membri. La cooperazione si fonda su valori universali e interessi comuni tra cui il pluralismo

linguisitico e culturale, la democrazia, i diriièitièi umani e lo sviluppo sostenibile." Da un punto di vista

linguisitico, i paesi francofoni sono quelli in cui la lingua francese è la lingua madre, la lingua

uiÌifiÌiciale o la seconda lingua. Tale termine è stato coniato intorno al 1886 dal geografo Onésime Reclus con una valenza puramente descriièitièiva, in seguito poi il termine assumerà anche una valenza poliitica.

Una vera e propria coscienza francofona, invece, si è formata solo verso la metà del Novecento e si

è raffforzata, dopo la seconda guerra mondiale, di fronte alla progressiva egemonia della lingua e

della cultura inglese.

Oggi, il Francese è la 9° lingua più parlata nel mondo e la 2° più insegnata come lingua

straniera (dopo l'Inglese). Ora siete proniti per lo studio della lingua francese?

Di seguito vi proponiamo materiali didaièitièici di autoapprendimento per il francese, consigli di

studio autonomo, siiti, app e piatttaforme uitili.

Atttenzione: le risorse online sono uitili e facilmente accessibili, ma la preparazione di una lingua

potrebbe risultare incompleta senza l'appoggio di un insegnante qualiificato.

Queste risorse non sono dunque un metodo sositituitivo della didaièitièica universitaria, ma uno

strumento complementare.

Il primo consiglio uitile per imparare una qualsiasi lingua è di non usare i tradutttori automaitici.

Molto meglio prendere la buona abitudine di servirsi di dizionari cartacei o online, anche monolingua, per approfondire ed esercitarsi ulteriormente.

DIZIONARI ONLINE (GRATUITI)

I dizionari online potrebbero rivelarsi un eccellente strumento digitale. -Larousse htttps://www.larousse.fr/it/dicitionnaires/italien-francais Disponibili dizionari bilingue per studeniti di lingua araba, inglese, italiana, spagnola e tedesca. Larousse offfre anche un dizionario monolingue con audio per la pronuncia. La pagina è gratuita. -Trésor de la Langue Francaise Informaitisé htttp://aitilf.aitilf.fr/tlf.htm Un dizionario della ifine del XX sec., suddiviso in 16 volumi spiega l'origine delle parole con ampi esempi e approfondimeniti. Anche in questo caso, tuttte le risorse preseniti nella pagina sono gratuite. Si trattta del primo dizionario ad essere basato su corpora e a uitilizzare strumeniti informaitici. Dizionario francese online htttps://www.dizionario-francese.com/ VIA SANT'OTTAVIO 20 - 10124 TORINOtel. +39 (0)11.670.3952 e-mail: claunito@unito.it - sito Internet htttp://www.cla.unito.it

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Il vocabolario è consultabile gratuitamente. Il Dizionario Francese consta di circa 40.000 vocaboli e

5.000 frasi o espressioni idiomaitiche. Il programma di ricerca nel dizionario francese non itiene

conto degli acceniti, quindi potete digitare la parola che cercate anche senza acceniti o con gli acceniti sbagliaiti. -Garzaniti htttp://www.garzanitilinguisitica.it/

Un ricco catalogo di dizionari, grammaitiche, guide linguisitiche, frasari e corsi di lingua, disponibili

in varie lingue, formaiti e supporiti.quotesdbs_dbs6.pdfusesText_12